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.-, ricercatori vengono messi sottostretto controllo.La competenza nei diversi campi di attività pas-sa in secondo piano.Che cosa c'è in primo piano? La fede, il fer-vore, la religiosità, lo zelo nel praticare la religione.Teoria dellamilitarizzazione della società.Tutto ciò che di solito definisce il fascismo si ritrova nei prin-cipi teorici e nella pratica del governo islamico: la massa direttada un capo carismatico, ispirato; il mito, l'irrazionale, la mistica,promossi al ruolo di motore della Storia; la legge e il diritto crea-ti dalla parola del capo; l'aspirazione ad abolire un mondo vec-chio per crearne uno nuovo - un uomo nuovo, valori nuovi; il vi-talismo della visione del mondo accompagnato da una passionetanatofilica senza fondo; la guerra espansionistica vissuta comeprova della sanità della nazione; l'odio per i Lumi - ragione,marxismo, scienza, materialismo, libri; regime di terrore polizie-sco; abolizione di ogni separazione tra sfera privata e dominiopubblico; costruzione di una società chiusa; diluizione dell'indi-viduo nella comunità; la sua realizzazione nella perdita di sé e nelsacrificio salvatore; esaltazione delle virtù militari - virilità, ma-3.PER UNA LAICITÀ POSTCRISTIANA193chismo, fraternità, cameratismo, disciplina, misoginia; distruzio-ne di ogni resistenza; militarizzazione della politica; soppressio-ne di ogni libertà individuale; critica radicale dell'ideologia deidiritti dell'uomo; impregnazione ideologica permanente; riscrit-tura della storia per mezzo di slogan che negano - antisemiti, an-timarxisti, anticapitalisti, antiamericani, antimoderni, antiocci-dentali; la famiglia promossa a primo anello di una totalità orga-nica.Nel complesso, questo elenco autorizza la definizione di uncontenuto in favore del fascismo, dei fascismi.La teocrazia rica-ma sempre con variazioni su questo tema.3.9.Fascismo volpino e fascismo leoninoIl XXI secolo si apre con una lotta senza quartiere.Da un latoun Occidente ebraico-cristiano liberale, nel senso economico deltermine, brutalmente capitalistico, selvaggiamente mercantile,cinicamente consumistico, produttore di falsi beni, ignorante diogni virtù, visceralmente nichilista, senza fede né legge, fortecon i deboli, debole con i forti, astuto e machiavellico con tutti,affascinato dal danaro, dal profitto, inginocchiato davanti all'o-ro che procura tutti i poteri e genera tutte le forme di dominio,senza distinzione di corpo e anima.Secondo questo sistema, al-la libertà teorica per tutti corrisponde nei fatti una libertà soloper un gruppetto, per pochissimi, mentre gli altri, la maggioran-za, marciscono nella miseria, nella povertà, nell'umiliazione.Dall'altra, un mondo musulmano pio, zelante, brutale, intolle-rante, violento, imperioso e conquistatore.Fascismo volpino con-tro fascismo leonino; il primo fa le sue vittime in modo postmo-derno, utilizzando armi inedite, l'altro facendo ricorso a un iper-terrorismo che utilizza taglierine, aerei dirottati e artigianali cin-ture di esplosivi.Entrambi i campi invocano Dio, e ognuno ap-prova l'ordalia dei primitivi.Asse del bene contro asse del male,con continui rovesciamenti di fronte.Ma è una guerra che si svolge tra religioni monoteistiche.Daun lato, ebrei e cristiani, nuovi crociati; dall'altro, i musulmani,saraceni postmoderni.Bisogna scegliere il proprio campo? Op-tare per il cinismo degli uni col pretesto di combattere la barba-194 IV.TEOCRAZIArie degli altri? Bisogna davvero arruolarsi di qua o di là quando siritiene che queste due visioni del mondo siano entrambe senzasbocco? Imboccando non molto tempo fa questa logica mani-chea e accettando di farsi rinchiudere in questa gabbia, MichelFoucault salutò la rivoluzione iraniana come prospettiva di unapolitica spirituale, in quanto essa offriva un'alternativa a quelliche chiamava i «sistemi planetari» - nel 1978 non si parlava an-cora di globalizzazione.In compenso, a partire da quel momen-to Foucault sottolineava che la questione dell'islam politico è es-senziale per la nostra epoca, ma anche per gli anni che verranno.La questione è appunto questa.Di ciò si prenda atto.3.10.Contro la religione dei laiciIn questo paesaggio desolato di un Occidente senza più scam-po, la battaglia di alcuni laici sembra talora contagiata dall'ideolo-gia dell'avversario: numerosi militanti della causa somigliano cosìtanto a clerici da trarre in inganno.Peggio, a caricature di clerici.Sfortunatamente, il libero pensiero contemporaneo puzza spessod'incenso, e si profuma spudoratamente con acqua benedetta.Vestiti col clergymen di una chiesa di atei bigotti, gli attori di que-sto movimento storicamente rilevante hanno perso, a quanto pa-re, il treno della modernità.Oggi il monoteismo non si combattecon le armi della Repubblica di Gambetta.Certo, la battaglia dei liberi pensatori ha prodotto effetti no-tevoli nell'avvento della modernità: decostruzione delle favolecristiane, decolpevolizzazione delle coscienze, laicizzazione del-la giustizia, dell'educazione, della salute e dell'esercito, lottacontro la teocrazia in favore della democrazia, più in particolarenella forma repubblicana, separazione tra Stato e Chiesa, per lapiù celebre delle vittorie.E tuttavia i catechismi laici, le cerimonie civili - battesimi, co-munioni (!) -, le feste della gioventù, la battaglia contro il suonodelle campane nei villaggi, l'aspirazione a un nuovo calendario,l'iconoclastia, la lotta contro l'uso della veste talare somiglianotroppo alle pratiche dell'eretico cristiano.La scristianizzazio-ne non passa attraverso le stupidaggini e le sciocchezze ma at-3.PER UNA LAICITÀ POSTCRISTIANA195traverso il lavoro sull'episteme di un'epoca, l'educazione dellecoscienze alla ragione.L'episodio rivoluzionario della scristia-nizzazione produsse infatti altrettanto velocemente un culto del-l'Essere supremo e altre feste altrettanto scioccamente clericali einopportune.Proviamo a pensare in termini dialettici: gli eccessi si spiega-no e si giustificano con la durezza della lotta dell'epoca, con l'o-stinazione degli avversari che disponevano dei pieni poteri suicorpi, sulle anime, sulle coscienze e con la confisca di tutti gli in-granaggi della società civile, politica e militare da parte dei cri-stiani.Quando i liberi pensatori stigmatizzano i loro nemicichiamandoli pidocchi, insetti, cioè parassiti; ragni e serpenti, ri-ferendosi all'astuzia; maiali e caproni, che richiamano la sporci-zia, il puzzo e la lubricità; gufi e pipistrelli, quindi oscurità eoscurantismo; avvoltoi, e il loro gusto della carogna; corvi, per lanerezza che evoca la nefandezza, i clericali rispondono: scimmia(Darwin!); maiale, l'immortale porco epicureo; cane, l'animaleche abbaia e copula in pubblico, caro a Diogene.Il folkloreguadagna in sapore, lo scontro perde in qualità.3.11.Forma e sostanza dell'eticaAncor più imbarazzante è che il laicismo militante si appoggiall'etica ebraico-cristiana, alla quale molto spesso si limita a to-gliere l'etichetta.Quando Immanuel Kant scrivendo La religioneentro i limiti della semplice ragione fornisce un breviario al pen-siero laico, le virtù evangeliche, i principi del decalogo, gli invititestamentari beneficiano di una nuova presentazione.Cambia laforma, resta la sostanza.La laicizzazione della morale ebraico-cri-stiana assai spesso corrisponde alla riscrittura immanente di undiscorso trascendente.Ciò che viene dal cielo non è abolito mariacclimatato per la terra.Il curato e il maestro elementare dellascuola laica della Repubblica si combattono, ma alla fine milita-no per un mondo sostanzialmente identico
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